L’arte della fotografia è una forma di espressione creativa che ha il potere di catturare momenti, emozioni e storie in un singolo scatto. Che tu sia un principiante o un appassionato di lunga data, imparare le basi fondamentali della fotografia è essenziale per migliorare le tue abilità e ottenere risultati straordinari. Vediamo le nozioni base da cui partire per approfondire la tecnica fotografica, in modo da capire come queste componenti lavorino insieme per dare vita ad immagini straordinarie.
Messa a fuoco, manuale e automatica
La messa a fuoco è una fase cruciale nella fotografia, un passo preliminare essenziale da compiere prima di scattare. Quest’operazione ci permette di ottenere un’immagine nitida, definendo con precisione la distanza tra le lenti dell’obiettivo (scopri qui gli obiettivi delle reflex digitali) e il sensore per proiettare l’immagine in modo chiaro su quest’ultimo elemento.
Nelle fotocamere con messa a fuoco automatica attivata, di solito premiamo il pulsante di scatto a metà corsa per avviare la messa a fuoco e completiamo l’azione di scatto solo una volta ottenuta la conferma della messa a fuoco. È possibile anche assegnare un secondo pulsante per separare l’operazione di messa a fuoco da quella di scatto.
Negli smartphone, la messa a fuoco si effettua toccando il display nella zona in cui desideriamo mettere a fuoco. D’altra parte, la messa a fuoco manuale, disponibile in quasi tutti i dispositivi, ci consente di regolare manualmente la distanza di messa a fuoco. Questa modalità è particolarmente utile in situazioni in cui l’autofocus potrebbe avere difficoltà, come in condizioni di scarsa luminosità o con soggetti a basso contrasto.
Apertura del diaframma
Il diaframma è un componente essenziale all’interno dell’ottica di una fotocamera che regola la quantità di luce che raggiunge il sensore fotografico. Concretamente, il diaframma modifica il diametro di un foro nell’obiettivo attraverso il movimento delle lamelle. I valori tipici di apertura del diaframma sono espressi in frazioni, come f/32, f/22, f/16 e così via, fino a f/1/4.
La regolazione dell’apertura del diaframma influisce sulla profondità di campo, ovvero sulla zona dello spazio in cui gli oggetti appaiono nitidi nell’immagine. Questo concetto è fondamentale nella fotografia artistica e può essere sfruttato per ottenere risultati espressivi e creativi.
Negli smartphone, l’apertura del diaframma è generalmente fissa, solitamente vicina a valori come f/1.8, e spesso aumenta con l’evoluzione dei modelli di telefono. Tuttavia, le nuove fotocamere multiottica presenti nei moderni smartphone possono avere aperture diverse per creare effetti vari. Inoltre, è possibile simulare l’apertura del diaframma fisico utilizzando apposite applicazioni.
Tempo di scatto
Il tempo di esposizione, noto anche come tempo di scatto, indica il periodo in cui il sensore della fotocamera è esposto alla luce, ossia per quanto tempo la luce colpisce il sensore (o, nel caso di fotocamere analogiche, la pellicola).
Fisicamente, rappresenta la durata in cui l’otturatore, un elemento meccanico o una combinazione di elementi meccanici ed elettronici all’interno del corpo macchina, rimane aperto per consentire alla luce di raggiungere il sensore. Un tempo di scatto più breve cattura meno luce, mentre un tempo più lungo permette al sensore di raccogliere più luce.
I valori tipici del tempo di esposizione sono espressi in frazioni di secondo, come 1/125s, 1/50s, 1/25s, e così via. La regolazione del tempo di esposizione consente di ottenere effetti creativi specifici, ma è importante fare attenzione per evitare il mosso o il micromosso nelle immagini.
ISO
L’ISO rappresenta la sensibilità del sensore ottico nell’acquisizione della luce ed è regolato elettronicamente. Questo parametro corrisponde ai valori di sensibilità analogica delle pellicole fotografiche, noti come ASA. Valori ISO più elevati indicano una maggiore sensibilità del sensore, consentendo di catturare una maggiore quantità di luce. Questo è particolarmente utile quando si fotografa in condizioni di luce scarsa, eliminando la necessità di utilizzare flash o altre fonti di illuminazione ausiliarie.
I valori ISO tipici includono 100, 200, 400 e così via, con valori più elevati come 3200, eccetera, indicando una sensibilità ancora maggiore. Tuttavia, l’aumento della sensibilità ISO comporta alcuni svantaggi, come l’incremento di artefatti indesiderati e la perdita di definizione. Questi effetti negativi sono conosciuti come rumore digitale e possono degradare la qualità complessiva dell’immagine. È importante notare che la dimensione del sensore fotografico gioca anche un ruolo nella produzione del rumore digitale. I sensori più piccoli, come quelli di tipo APSC o inferiore, tendono ad avere una maggiore perdita di qualità rispetto ai sensori più grandi, come quelli di tipo Full Frame.