Come con le fotocamere digitali standard, le caratteristiche delle SLR e la prestazione digitali variano ampiamente. Questi sono alcuni dei differenziatori più importanti.
Criteri di prestazione e caratteristiche |
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Risoluzione | Fascia bassa: 6 megapixel Fascia alta: 21 megapixel e oltre |
Quoziente di inquadratura | Fascia bassa: circa 1.5fps a 2fps Fascia alta: 10fps |
Profondità di scatto | Fascia bassa: 4 – 6 scatti Fascia alta: 110 scatti |
Velocità ed inseguimento AF | Difficile da misurare, ma ci sono forti lacune nella prestazione (Autofocus) AF delle SLR digitali attuali, particolarmente quando si tratta di oggetti in movimento. Più adatte in questo caso le fotocamere utilizzate per lo sport e le notizie. |
Irregolarità | Anche tale parametro risulta difficile da misurare, ma si tratta di un’altra area dove esiste un largo divario fra le offerte di fascia bassa e quelle medie, dalle fotocamere da utilizzare per sport e notizie, che sono sigillate contro umidità e sono fatte con i materiali più durevoli. |
Riempimento del mirino | Fascia bassa: 87 per cento Fascia alta: 100 per cento |
Partenza, playback e tempi di commutazione | Fascia bassa: 1 – a 6 secondi ritardi Fascia alta: Virtualmente istantaneo |
Informazioni sul mirino | Variano ampliamente. Più informazioni otterrete senza staccare subito il vostro occhio da esso, più velocemente potrete scattare. |
Qualità del sistema di auto-bilanciamento del bianco | Nessuno è perfetto, ma una buona risparmia perdite di tempo ed emicranie per i fotografi che si avvalgono del formato immagine JPEG. Coloro che utilizzano il formato RAW hanno la possibilità di correggere l’equilibrio bianco con software dopo lo scatto. |
Ergonomia | Impossible da misurare -e parzialmente un aspetto del gusto personale- ma critico rispetto all’uso pratico e reale. Il nostro consiglio: provare prima di comprare. |
Stabilizzazione di immagine | Obiettivo o corpo? Con rispetto per la foto finale realizzata, entrambe funzionano ugualmente bene. La stabilizzazione ottica presenta il vantaggio di lasciar vedere la versione stabilizzata dell’immagine mentre si sta osservando tramite il mirino, che può essere cruciale quando si tratta di lunghezze focali lunghe (oltre 300mm), ma affidarsi alla tecnologia dell’obiettivo significa spendere molto. Dall’altra parte, la stabilizzazione meccanica funzionerà con qualsiasi obiettivo fotografico che comprate, una soluzione di lunga durata ma meno costosa. |
Video ripresa | Una conseguenza della modalità Live View, alle SLR si sta lentamente aggiungendo la possibilità di riprendere video tra le altre caratteristiche. Ciò non costituisce ancora un fattore differenziatore di qualità superiore/inferiore fra i prodotti, ma è improbabile trovarlo nelle più economiche SLR. |
I FORMATI DI SALVATAGGIO DELLE IMMAGINI
I formati utilizzati nelle fotocamere digitali per il salvataggio delle immagini sono:
- JPG: il più usato nelle fotocamere economiche. Permette di salvare grandi immagini in file di piccole dimensioni, pur perdendo dettagli all’occhio impercettibili ma che rischiano di diventare evidenti in caso sia necessario effettuare successive manipolazioni di fotoritocco all’immagine salvata. Si tratta di un formato compresso di tipo LOSSY, ovvero con perdita di dati.
- TIFF: formato in grado di salvare immagini senza perdita di informazioni. Il salvataggio può essere non compresso o compresso di tipo LOSSLESS. Si può osservare come questo formato, se si sfrutta la compressione, produca immagini identiche alle BMP ma della dimensione di una BMP compressa con ZIP.
- BMP: formato di salvataggio poco utilizzato, per via del fatto che il file è di dimensioni piuttosto elevate. Le immagini possono essere salvate a 16, 24 e 32 bit senza nessun tipo di compressione.
- RAW: formato utilizzato dai professionisti e dai fotoamatori evoluti. Una fotocamera settata per salvare il formato RAW di una istantanea salverà nella memoria utente esattamente l’output digitalizzato ottenuto dal sensore della fotocamera stessa, senza alcun tipo di modifica se non la conversione Analogico/Digitale (conversione A/D). I dati dovranno essere quindi ricomposti su un computer secondo specifici protocolli della casa madre definiti per lo specifico sensore utilizzato. Solo successivamente le immagini così ricomposte ed eventualmente regolate in luminosità ed altro, saranno convertibili ed utilizzabili in qualsiasi formato conosciuto.
FEDELTÀ CROMATICA – PROFONDITÀ COLORE
La percezione della qualità cromatica delle immagini dipende da più elementi: La fedeltà con la quale vengono catturati e registrati i dati di colore delle immagini. Questi sono compresi nel cosiddetto “spazio colore” adottato (sRGB o AdobeRGB) ed anche la diversa ampiezza dei due spazi colore può condizionare la fedeltà cromatica dell’immagine registrata.
La fedeltà dei colori dipende comunque in modo rilevante anche dalla profondità colore con cui è registrato un file. Questo è un parametro che indica il dettaglio cromatico cioè l’intervallo minimo possibile fra due gradazioni di colore. Maggiore è la profondità colore (che si indica in bit), minore è l’intervallo fra due gradazioni di colore contigue. La trattazione più dettagliata relativa alla profondità colore si trova nella voce correlata RAW (immagine).
La fedeltà dei colori registrati è sempre percepita attraverso il lavoro di una periferica (monitor, stampanti, ecc..). Finora infatti s’è parlato solamente della fedeltà con la quale le immagini vengono catturate, elaborate e registrate, ben sapendo tuttavia che la fedeltà della visualizzazione – e di conseguenza della percezione – deriva anche da altri fattori che dipendono dalla fedeltà con la quale le periferiche di output forniscono immagini visibili.
Queste presentano problematiche diverse relativamente alla fedeltà cromatica come il gamut di visualizzazione inteso come area dello spazio colore riproducibile da quella periferica, e come la profilazione della periferica stessa attraverso l’uso dei profili colore ICC e ICM che in ultima analisi sono file di dati che permettono la correzione nella periferica del colore visualizzato.
Ad esempio, se con determinati dati di colore presenti in un’immagine, la periferica non riesce a riprodurli fedelmente secondo l’originale fotografato, o secondo tabelle di riferimento cromatico oggettivo, il profilo colore apporterà le necessarie correzioni alla periferica perché con i dati cromatici di quel file si ottengano le giuste corrispondenze cromatiche nell’immagine da visualizzare.